Le Dolomiti Lucane
Le Dolomiti Lucane fanno parte di un complesso montuoso risalente a 15 milioni di anni fa che per la particolare conformazione e orografia delle sue montagne ricorda le vette delle più celebri Dolomiti alpine.
Le Dolomiti Lucane si trovano nel territorio dei comuni di Castelmezzano e Pietrapertosa, due borghi che si presentano come autentici presepi incastonati fra gli spuntoni rocciosi e che si raggiungono, lasciata la statale 407 Basentana, percorrendo lente stradine panoramiche che si attorcigliano fra le bizzarre sculture d’arenaria. Alcune hanno forme arcigne, altre più dolci e rasserenanti, e nei secoli la fantasia popolare si è divertita ad assegnare ad ognuna nomi quali l’Aquila reale, l’Incudine, la Grande madre, la Civetta, il Corvo, il Leone. Proprio per la loro inaccessibilità e per la posizione di dominio sul territorio circostante hanno spesso rivestito in passato il ruolo di inespugnabili roccaforti.
Nonostante l'apparenza spoglia, le guglie delle Dolomiti Lucane offrono una flora interessante che comprende la valeriana rossa, la lunaria annua, l'onosma lucana e negli anfratti più inaccessibili nidificano nibbi reali, gheppi e falchi nelle cui traiettorie perfette è facile imbattersi.
Castelmezzano è uno splendido ed unico paese incastonato fra le rocce che riporta alla mente gli splendidi presepi napoletani. Fu presidio normanno fra l’XI e il XIII secolo. Di quel periodo custodisce ancora i resti del suggestivo castello e anche qui, come in altri luoghi della Basilicata, che all’epoca delle Crociate fu un’importante tappa per il ristoro e la preghiera dei cavalieri diretti in Terra Santa, hanno lasciato segni del loro passaggio i leggendari Templari.
Pietrapertosa è con i suoi 1088 metri di altitudine il paese più alto della Basilicata. Ricco di fascino, inserito insieme a Castelmezzano nell’elenco dei borghi più belli d’Italia, sorge all'interno di queste rocce di arenaria e di qui il significato del suo nome, pietra forata. Il centro sorse intorno all'anno mille ad opera dei Saraceni che costruirono un fortilizio perfettamente mimetizzato fra le rocce. Il castello Normanno - Svevo fu costruito con grande impegno strategico poiché inespugnabile, dotato di un giro di orizzonte a 360 gradi e fu residenza di Costanza d' Altavilla, madre di Federico II.
Fu baluardo saraceno e ne rimane traccia nel quartiere detto l’Arabata, con le sue caratteristiche case munite di uscita secondaria sulle rocce che consentivano di fuggire in caso di pericolo, e nei ruderi della torre e dell’antico fortilizio aggrappati fra cuspidi rocciose le cui cime possono essere raggiunte dai più temerari tramite piccoli gradini intagliati nella roccia. Il panorama che si gode da lassù lascia veramente senza fiato e non a caso tutte le vette dolomitiche vennero spesso utilizzate anche dalle bande di briganti per nascondersi e perlustrare dall’alto i dintorni nella sanguinosa insurrezione post-unitaria che coinvolse tutto il Sud Italia.
Per tutelare questi gioielli (il patrimonio naturalistico delle dolomiti lucane e quello della foresta di Gallipoli) è stato istituito il Parco Naturale Regionale Gallipoli Cognato - Piccole Dolomiti Lucane, che oltre a Castelmezzano e Pietrapertosa ospita i comuni di Accettura, Oliveto Lucano, Calciano e Campomaggiore.